XXIII Premio Abbiati
stagione 2003 Firenze, 23 aprile 2004
migliore spettacolo: “Elektra” – Teatro San Carlo, Napoli
diretta da Gabriele Ferro e con l’imperiosa protagonista Gabriele Schnaut, per la riuscita spettacolare e l’intensità poetica dello spettacolo firmato da Klaus Michael Grüber e con la straordinaria presenza come scenografo-costumista di Anselm Kiefer, che ha ambientato la vicenda in una sorta di monumentale relitto di Grecia industriale di straordinario impatto visivo e penetrante efficacia tragica.
novità assoluta per l’Italia: “Il letto della storia” di Fabio Vacchi (Firenze, Piccolo Teatro del Comunale)
compiuto approdo teatrale, in un soggetto ricco di tensioni profetiche efficacemente reso dalla narrazione musicale, in perfetta simbiosi poetica con le belle immagini di palcoscenico.
e Quartetto con oboe di Eliot Carter (Venezia, Biennale Musica)
partitura di sorprendente vividezza e inventiva, testimonianza della rara coerenza stilistica e dell’intatta modernità linguistica del novantaseienne poeta della musica americana
iniziativa: Orchestra Giovanile Italiana
che dal 1984 ha formato migliaia di professionisti, costituendo un punto di riferimento unico per la formazione del giovane musicista e una delle espressioni più felici del ruolo didattico significativo, insostituibile da trent’anni, della Scuola di Musica di Fiesole.
premio speciale: Henning Brockhaus / “El Cimarrón” di Henze
per l’ideazione e la regia di “El Cimarrón” di Hans Werner Henze, proposto in chiave scenica nello spazio ridisegnato da Benito Leonori al Teatro delle Pietre di Appignano, e modellato sulle originali qualità gestuali e musicali di Zelotes Edmund Toliver a misura d’un racconto di lacerante forza, umanità e verità drammatica.
direttore: Bruno Bartoletti
per la freschezza e l’intensità delle sue recenti esecuzioni, in particolare di “Jenufa”, “Turandot” (Genova, Teatro Carlo Felice), “La bohème” (MilanoScala/Teatro degli Arcimboldi) e “Nabucco” (Parma, Teatro Regio) a sigillo d’un invidiabile cinquantennio artistico al servizio del repertorio italiano e di appassionata divulgazione della letteratura operistica del Novecento.
regia: Robert Carsen
per la capacità di attribuire al gioco scenico autonoma forza rappresentativa e forte impatto emotivo testimoniate nel nuovo “Fidelio” di Beethoven (Firenze, Maggio Musicale Fiorentino) di cui ha restituito la dimensione di problematica attualità.
scene e costumi: Jean Michel Folon
per il segno spiritoso, inconfondibilmente colorato e naif, per il clima tenero e sognante delle scene e dei costumi creati per “La bohème” prodotta dal 50esimo Festival Puccini di Torre del Lago e riproposta a Bari (Teatro Piccinni).
solista: Grigory Sokolov
per l’originalità della visione sonora e l’avvincente eloquenza pianistica con cui ricrea un repertorio di significativa ampiezza, dai virginalisti a Prokof ’ev, trovando nell’esplorazione del contrappunto bachiano una ricchezza prospettica di grande intensità.
cantanti: Barbara Frittoli
per l’intensità e la purezza di Desdemona (“Otello”, Firenze) e Amelia (“Simon Boccanegra”, Torino) e la perentoria definizione di Donna Elvira (“Don Giovanni”, Stresa)
e Giuseppe Filianoti
per il complesso di ruoli importanti e la qualità interpretativa espressa in “Faust” (Roma) e “Moïse et Pharaon” (Milano), “Capriccio” (Cagliari) e “Lucia di Lammermoor” (Palermo).
premio “Filippo Siebaneck”: “Musica negli ospedali” / Policlinico Gemelli Roma
che da quattro anni offre ai malati e alle loro famiglie la bellezza e il conforto della musica in una vera e propria stagione di concerti tenuta nei locali dell’ospedale.