Seminario: La professione del critico musicale oggi

In occasione della pubblicazione dell’Annuario della critica musicale italiana 2023

La Favorite Ph. Gianfranco-Rota

«L’Annuario della critica musicale italiana è un regalo ai teatri, alle società concertistiche e agli artisti che hanno onorato dodici mesi di vita musicale italiana. Allo stesso tempo è il modo concreto per tenere fede a un impegno preso nei loro confronti nel 1986 dall’Associazione che riunisce la parte militante dei professionisti italiani della critica musicale: documentare senza presunzioni storicistiche ma con coscienza critico-cronistica quanto di buono (o di imperfetto) hanno fatto nell’anno le istituzioni con diverse responsabilità preposte alla produzione e distribuzione di musica dal vivo. Quali concerti e spettacoli scegliere? A quali manifestazioni (e istituzioni) dare una ribalta? Rassicuriamo subito i “dietrologi”: pur essendo di diritto parte essenziale della curatela di un volume come quello che tenete tra le mani, la selezione è frutto della volontà collettiva. Dunque dei soci. E ha privilegiato la qualità di scrittura, la riuscita del compito critico-informativo. A ciascuno dei membri dell’Associazione nazionale critici musicali viene chiesto ogni inizio anno di inviare un gruppo ristretto di recensioni riguardanti l’anno solare appena trascorso […]. Il metodo certamente compone pure una mappa reale dell’attività critico-musicale: non solo dove si fa più musica, ma dove la si racconta con più continuità, passione, professionalità. Perché ci sono manifestazioni attrattive, che calamitano l’attenzione di colleghi in grado di fiutare ciò che vale ed è prezioso. E perché la critica si esercita anche dove c’è vivacità culturale e nascono ed esistono iniziative editoriali in grado di veicolarla e sostenerla. E però si è agito a posteriori dando spazio pure alle segnalazioni di realtà piccole che hanno avanzato/realizzato proposte di maggior peso e significato artistico, culturale e sociale, rispetto a quelle istituzionali facili da (ri)conoscere anche perché mediaticamente avvantaggiate. E ridistribuendo con equità il carico tra le istituzioni e le manifestazioni più gettonate: solo talvolta – nei casi più rilevanti e discussi – offrendo una doppia recensione, dunque una possibilità di lettura alternativa.

Quotidiani, periodici, riviste specializzate, siti on line: tutte le possibili “piattaforme” critiche sono rappresentate, tranne quelle “fai da te”: la critica non è l’opinione/sfogo/plauso di un appassionato in vena di dire la sua, ma parte di un orizzonte – informativo, editoriale, sociale – più ampio. O almeno così vorremmo che continuasse a essere.» (Dalla Prefazione dell’Annuario n. 1, 2018)

a cura di

Associazione Nazionale Critici Musicali
Gruppo di Ricerca sulla Critica Musicale (Dip. DUSIC-Università di Parma)

Parma, Auditorium della Casa della Musica
22 novembre 2023 – ore 15-18

Andrea Estero, Introduzione
Marco Capra – Raffaella Carluccio, La ricerca sulla critica musicale
Mauro Balestrazzi, Sfogliando l’Annuario della critica musicale italiana 2023
Angelo Foletto, C’era una volta la critica musicale quotidiana
Paolo Ferrandi, Il ruolo della critica musicale al crepuscolo del ‘modello giornale’. Tante domande e un abbozzo di risposta
Roberta Pedrotti, La critica musicale nel web. Una professione?
Gianluigi Mattietti, La critica della musica contemporanea: coordinate post ideologiche